Forlimpopoli 2014
Per caso mi imbatto in un video di Youtube del 2009, tratto dalla trasmissione giornalistica Report, dove Maria Elena e Manuela, titolari dell’azienda Etica Divalia, denunciano la situazione di sfruttamento del lavoro nel settore del divano di Forlì, da parte dei grandi marchi.
Contatto le signore, con lo scopo di fare solo qualche foto da inserire in un lavoro più generale “sulle donne”, ma quando inizio a sentire la loro storia non ho potuto fare a meno di raccontare e andare più nel dettaglio. Maria Elena Ciocca e Manuela Amadori non hanno fatto una mossa di pura strategia comunicativa: loro si sono apertamente schierate contro un modo di fare azienda, contro uno sfruttamento delle persone e contro l’abbassamento della qualità dei prodotti, che al cliente costano comunque cari.
Nonostante la denuncia andata in onda sulla tv nazionale, le cose non sono migliorate, c’è omertà paragonabile a quella mafiosa a Forlì, le aziende italiane e cinesi che sfruttano i lavoratori continuano a lavorare indisturbate. Manuela e Maria Elena vanno avanti tra mille fatiche continuano a produrre divani di qualità al giusto prezzo, assumendo anche i lavoratori cinesi cacciati da altre aziende in zona, dandogli finalmente una dignità, l’ambiente di lavoro infatti è sereno e collaborativo, umano, privo dell’inutile frenesia produttiva. Sono donne caparbie e decise, anche se nei loro occhi la paura del futuro e la stanchezza per la lotta si vede.