Sto mettendo apposto il nuovo materiale che sto raccogliendo dall'ultima alluvione, mai avrei creduto che appena fatto uscire il libro sull'alluvione del 2023 "Era di Maggio" già avrei dovuto raccontare di una nuova. Forse come molti mi sono illuso che un cambiamento avvenisse più velocemente.
Nel libro denuncio il silenzio del post alluvione, l'assenza di dibattiti pubblici sugli errori del passato e sulle cose da fare in futuro. Un silenzio che anche oggi dopo l'ennesima alluvione, dopo quello che abbiamo scoperto su la mala gestione del territorio, si vuole imporre. Sono stato un illuso perché avevo dimenticato che il potere fa quello che il popolo gli consente di fare, girano per il territorio vedo la nascita di tanti comitati di alluvionati, cosa che era mancata in molti posti prima, noto una crescita dell'analisi e della critica delle persone sul futuro, i tanto sbandierati rimborsi per le vittime dell'alluvione, unica cosa dove la politica polemizza, non bastano più.
Sempre più persone vogliono sapere come deve essere il futuro per loro e per la loro famiglia, rimborsare i danni, ammesso che lo faranno, non può essere l'unico tema di discussione.
Chi vuole imporre ancora una volta il silenzio su questi "anni di fango" è uno stupito illuso, che spera o sperano sul "prima o poi si passerà avanti", per non affrontare le proprie responsabilità, per non mostrare il vuoto di idee e umano. Il silenzio non vi salverà.
Nella foto vigile del fuoco si riposa a Borgo Durbecco a Faenza dopo il turno, 21 settembre 2024.
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