L’ALFABETA DEI LIBRI VIVI

È una tappa obbligatoria, dovevamo passare da Massimo dell’Alfabeta, mi ha sempre fatto sorridere questa formula, è come se il nome della libreria fosse di fatto il suo cognome, infatti a me, quando venni a vivere a Lugo quasi 10 anni fa, mi fu presentato così: Massimo Dell’Alfabeta.

Partiamo da via Baracca, stavolta senza Lucia ma con Valeria, attraversiamo una delle strade più colpite di Lugo, ricordo giovedì 18 il fiume che di fatto aveva sostituito la strada, l’acqua superava le panchine. Facciamo una sosta caffè al Gingerino di Ambra, per salutare, incoraggiare, non far sentire sola una ragazza che si è data sempre molto da fare per il suo bar. Ambra non c’era, abbiamo salutato l’ottimo staff e poi abbiamo ripreso il cammino verso via Lumagni.

I cumuli dei mobili e oggetti rovinati è impressionante, molti hanno perso interi pezzi del proprio passato, mi colpisce il cumulo dell'agenzia di viaggio Zaganelli, oltre ai mobili ci sono le immagini di luoghi di vacanza, paradisi ora ricoperti dal fango, al ritorno dalla libreria noto una cartina dell’Europa in cima al cumulo chiedo alle signore dentro il permesso per prenderla, non so perché, le signore indaffaratissime tra telefonate e pulizie, cercano di ripartire il prima possibile, mi danno l'ok, mi sembrava brutto buttarla.

Arriviamo alla Porta San Bartolomeo che taglia in due via Lumagni, il colpo d’occhio è notevole sulle distese di oggetti.

La strada dell’Alfabeta porta ancora sui muri i livelli dell’acqua, ma Marinella che con Massimo gestisce la libreria, ci garantisce che il livello era più alto ma si è asciugato presto, a terra e sui tavolini quello che resta di più di quarant’anni d’attività, una libreria a cielo aperto in una strada da film post apocalittico, fango sugli oggetti, fango sopra le auto, fango dentro le auto.

Parliamo un po' con Marinella, che riesce a sorridere stanno avendo tanta solidarietà dai clienti e da scrittori famosi, le persone comprano i libri danneggiati che nonostante tutto sono vivi, testimoni di un evento e come noi umani porteranno le cicatrici addosso di quello che è accaduto.

Andiamo da Massimo che manco a farlo apposta sta parlando con Giuseppe Bellosi un famoso scrittore e intellettuale romagnolo. Massimo cerca di ridere ma il sorriso è una ferita, ti parla ma è sopraffatto da tanti pensieri e immagini, ci racconta come si è accorto dell’arrivo dell’acqua, gli faccio notare che ha un sacco di libri di Pirandello e trova un lato positivo di questa disgrazia scavare tra i libri gli ha fatto riscoprire la bellezza dei libri vecchi, usati. Un’esperienza che ho provato anche io.

Con Valeria prendiamo un catalogo dell’artista e designer Nanni, un libro segnato ovviamente e salutiamo con un “forza”. Abbiamo bisogno che Massimo e Marinella non mollino, per noi per Lugo perché abbiamo bisogno di avere luoghi veri dove non siamo solo consumatori anche se dobbiamo comprare qualcosa.

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